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 Chi ha visto il Piano Paese Germania?

 

 

 

Per Il Console Generale d’Italia Dott. Antonio Cardelli,

 

P.C.

All'Ambasciata d'Italia a Berlino

All’Assemblea del Comites di Hannover

Al Dott. Francesco Variale

Dott.ssa Maria Vittoria Cifone

All’intercomites Germania

Ai membri del CGIE

Ai Parlamentari Eletti presso la circoscrizione Estera

Ad alcune testate di giornali

 

 

 

Gentile Console Generale,

 

La prego cortesemente di far pervenire al Viceministro Franco Danieli la presente, unitamente ad una copia del Piano Paese Germania approvato all'unanimità nel 2005 in una riunione tenutasi a Berlino. A tale riunione, presieduta dall'ex Ambasciatore Fagiolo, come Lei sa, erano presenti i Suoi colleghi Consoli, i Presidenti Comites ed i Membri del CGIE.

Nella parte finale del Piano Paese, che allego alla presente, si nota una grande novità: la richiesta del ruolo all'estero (Vedi Sotto).

 

Fino ad oggi, non abbiamo avuto nessuna risposta in merito.

 

Stranamente i comites, che in questi giorni devono dare valutazioni a delle proposte di leggi sulla 153, non hanno ricevuto nessun allegato da valutare.

 

Personalmente penso  che la Germania abbia dato già da due anni un parere collettivo sia sul personale da assumere  che sul gestore degli interventi culturali all'estero.

 

 

Cordiali saluti

Il Presidente

Dott. Giuseppe Scigliano

 

 

Piano Paese per le attività scolastiche in Germania

 IV  Versione (giugno 2005)

 

Omissis.............

 

 

 

C.4 Prospettive

In sede di consultazione con le rappresentanze della collettività, Intercomites e CGIE, è emersa una indicazione fortemente maggioritaria da parte di queste ultime ad affrontare anche la questione di una diversa organizzazione del personale docente impegnato nei corsi di lingua e cultura italiana, che risente oggi della dicotomia, per l’erogazione di un medesimo servizio, tra personale docente di ruolo e personale assunto dagli enti gestori. La proposta formulata in tale sede consiste nell’affidare le attività di docenza nei corsi a docenti assunti in loco secondo modalità concorsuali e sulla base di requisiti analoghi a quelli per i docenti della scuola assunti in Italia, con un rapporto di lavoro a contratto, dipendenti dagli Uffici Scuola dei Consolati. Tale proposta coniugherebbe il raggiungimento di uno status unitario dei docenti, una loro diretta dipendenza dall’Ufficio Scuola e un risparmio nei costi rispetto ai docenti di ruolo inviati dall’Italia.. Essa presenta ovviamente una serie di implicazioni normative e finanziarie, che di certo non possono essere compiutamente valutate se non dall’Amministrazione centrale, di concerto con il MIUR.